Ecco la mia storia

Simona alla macchina da cucire con blusa sul manichino - La mia storia

Mi chiamo Simona e sono la creatrice di The Yellow Peg. Ex ingegnere informatico con un dottorato in visione artificiale reinventata in fashion designer.
Sì, lo so. È strano.
Del resto però una vita è troppo poca per sprecarla in cose che non ti rendono felice.

Ciao!

Tutto è cominciato da piccola, quando trascorrevo le mie giornate a casa di nonna. Lei cuciva e ricamava e io stavo lì, seduta, a osservarla. No, non mi interessava molto il cucito, ero più interessata al prossimo vestito che avrebbe fatto per la mia Barbie. Ero una bambina creativa: scrivevo poesie, disegnavo ma mai avrei pensato di poter fare più di un semplice orlo ai pantaloni.

Una ventina di anni più tardi, quando vivevo a Genova e lavoravo come ricercatrice, mamma mi ha regalato la mia prima macchina da cucire. È rimasta un intero anno in garage finché un bel giorno l’ho portata in casa: era il novembre del 2014 e io avevo deciso che quell’anno i regali di Natale sarebbero stati diversi dal solito.
Beh, da allora non ci siamo più separate.

Il 2015 è iniziato con i miei primi esperimenti nel mondo del cucito sartoriale. Avevo da sempre accarezzato l’idea di cucire i miei vestiti ma fino ad allora l’avevo sempre vista più come un’occasione mancata che come una vera possibilità. Sai quando dici “mi sarebbe sempre piaciuto…” e ne parli al passato? Ecco, quella ero io!

Simona che appende un abito appena cucito - La mia storia

Ma la vita, si sa, ti porta un po’ dove vuole lei leggendoti dentro a suo modo, e così ho cominciato a cucire.

In meno di sei mesi avevo già cinque gonne, una giacca, due vestiti, tre magliette e una blusa nel mio armadio. Tutti fatti con le mie mani.

E allora ho capito che forse valeva la pena investire un po’ di energie in questa strana avventura. Ho iniziato a seguire corsi di sartoria e modellistica online, a comprare libri, a studiare e fare pratica il più che potevo nei ritagli di tempo: dopo il lavoro, nei weekend e durante le vacanze. E la notte, naturalmente.

Intanto il mio lavoro come ricercatrice aveva preso una brutta piega.

Cominciavo a realizzare che i meccanismi perversi di una carriera accademica stridevano con il mio modo di essere e improvvisamente non avevo più gli stimoli giusti, mi sentivo come in gabbia. Era il momento di cambiare.

Dicono che è intorno ai 30 anni che avvengono i grandi cambiamenti. Beh, per me è stato così. In quel momento è diventato chiaro quale fosse il mio nuovo percorso. Certo, fa un po’ paura abbandonare quello per cui hai studiato tutta una vita per qualcosa di totalmente nuovo e ricominciare da zero. Ma sentivo come un forte richiamo, e chi ero io per ignorarlo?

Così è nato The Yellow Peg, il mio universo fatto di idee, ago, filo e passione.
La mia dimensione di moda sostenibile.

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